L'unico vero culto universale
in Cina è il culto dei morti. Esso comprende i riti e gli accompagnamenti
sontuosi pieni di gesti superstiziosi che si svolgono alla morte di
una persona e due date annuali particolari che cadono nei primi giorni
di aprile e verso la metà di agosto.
Durante la prima festa,
detta Ling Ming (=puro brillante), i cinesi si recano a visitare le
tombe degli antenati sparse nelle campagne e sulle colline, perché in
Cina non vi sono cimiteri pubblici e comuni. La seconda è Tsi Yue Tsi,
cioè il settimo giorno della settima luna.
In questi giorni tutti
i bonzi, vestiti di piviale e tonacelle di seta rossa, pregando e suonando
pifferi in processione, percorrono le vie dentro e fuori l'abitato di
paesi e città e lungo le rive dei fiumi, mentre la gente spara bombarde
e brucia incenso e mucchi di carta gialla con cui si stampano anche
monete false in suffragio di tutti i defunti ovunque deceduti e sepolti.
Ma le scene più spettacolari
si verificano nella notte, quando vengono deposti sulle acque dei fiumi
numerosi lumicini accesi e sistemati in barchette di carta che si spargono
e corrono qua e là per lungo tempo a causa della corrente. Sembrano
infatti simili agli spiriti dei trapassati che nel pelago delle pene
d'oltre tomba chiedono pietà.