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Il culto idolatrico e superstizioso che si presta a tutti gli idoli consiste nell'accendere dinanzi al trono candele steariche (fatte con grassi animali) generalmente rosse o gialle (rosse in tempo di gioia e gialle in tempo di lutto) ed alcuni bastoncini d'incenso i quali si piantano e si fissano diritti nella cenere del vaso posto nel mezzo. Ciò fatto il devoto o la devota si prostra battendo la terra e toccandola con la fronte due o tre volte mentre fuori dalla pagoda o dalla casa un parente recita una filastrocca di castagnole.

Dopo di ciò il devoto si mette in piedi, suona un campanello picchiandolo con una mazza e infine tira la sua sorte, estraendo a suo piacere un cartellino incartocciato da un bossolo di bambù. Il cartellino viene consegnato al bonzo che lo apre, legge la lettera o il numero scritto, e in base a questo fa il sortilegio e la divinazione. Queste cerimonie vengono ripetute nelle pagode e nelle famiglie il primo e il quindicesimo giorno del mese lunare.

Per implorare ed ottenere i figli, le donne ogni anno fanno dei pellegrinaggi in corteo alle pagode più celebri delle montagne più o meno lontane, presso città e paesi limitrofi. Ivi, dopo la prostrazione di rito, strisciano sedute, dall'alto in basso, su dei lastroni di pietra messi a scivolo. Ciò avviene il terzo giorno della terza luna che corrisponde quasi sempre al mese di aprile.

Il bue sacro.
In Cina la statua del bue sacro a volte si trova esposta nelle pagode. I cinesi rispettano questo animale quale compagno di lavoro nei campi e quando per l'età si rende inutile, lo vendono ai maomettani per ucciderlo o mangiarlo.
Questo bue di creta antichissimo fu trovato negli scavi della città di Sci Gan e fu regalato al P. Egidio Santoro da due ingegneri di ferrovia ai quali lo stesso padre impartiva lezioni di lingua italiana.
Caratteristica pittura cinese su vetro: raffigura le tre deità Fu, Lu, Shou che rappresentano rispettivamente la ricchezza, la nobiltà e la longevità. Il distico dice: "Per cento generazioni sono ricordate le virtù degli antenati, per mille anni non viene meno la pietà dei figli" (cm 90 x 35).
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ultimo aggiornamento
31 Agosto 2006