Il
Museo possiede pregevoli collezioni di farfalle formosane ed africane.
Esiste inoltre un settore relativo alla lepidotterofauna delle nostre
zone (Puglia e Basilicata). Le altre famiglie di insetti, soprattutto
coleotteri, sono rappresentate da bellissimi esemplari esotici, ma anche
da un discreto numero di esemplari locali. Sono esposte nelle vetrine
del Museo 760 specie di cui 413 classificate.
I coleotteri
lucanidi sono molto conosciuti ed anche molto amati dai collezionisti
per la notevole dimensione di molte specie e la particolare foggia delle
mandibole del maschio che in alcuni casi somigliano alle corna di un cervo
(Lucanus taiwanus). Per la ricchezza e la magnificenza dei colori si distinguono
invece i cetonidi (famiglia Scarabeidae), i più grandi dei quali sono
i golia. Sembra che gli indigeni delle regioni africane mangino fritte
le loro larve considerandole una ghiottoneria.
Il Goliathus
giganteus è una specie proveniente dal Congo, di rara bellezza
per la robustezza e la particolare colorazione del suo corpo. Fra i coleotteri
carabidi si fa notare il Calosoma sycophanta per il verde brillante della sua livrea, è un insetto originario dell'Europa,
ma è stato allevato artificialmente ed esportato in altri paesi come l'America
e l'Egitto per la sua utilità nel divorare efficacemente i bruchi della
processionaria e le larve della Lymantria, specie
dannose per i boschi e le foreste.
I fasmidi sono
insetti particolari per la loro forma, possono assumere le sembianze di
foglie o rametti; il Phibalosoma phyllinum,
una specie attera proveniente dalla Malesia, raggiunge i 30 cm di lunghezza
e si mimetizza perfettamente tra i rametti delle piante su cui vive, come
il Bacillus rossii che è invece una specie delle
nostre zone.
Una struttura
molto caratteristica possiedono i mantoidei, con le lunghe zampe anteriori
raptatorie provviste di spine; molti osservatori hanno riferito che durante
la copula la femmina di mantide religiosa (Mantis religiosa)
divora il maschio, ma probabilmente questo anomalo comportamento insorge
quando gli animali sono tenuti in cattività e non nutriti adeguatamente.
Per la particolare
foggia delle antenne sono apprezzatissimi dai collezionisti i cerambicidi
di cui il Museo possiede alcuni bellissimi esemplari come il Melanauster
chinensis e l'Acrocinus longimanus
proveniente dalla Colombia. Il Cerambix cerdo
è una fra le specie più grandi dei cerambicidi europei, vive soprattutto
in prossimità delle querce, nella corteccia delle quali le femmine depongono
le uova provocando gravi danni agli alberi infestati.
continua >>>
|