Oltre
a diverse pelli di serpenti, nella collezione del Museo sono presenti
20 esemplari di rettili appartenenti a 14 specie. I coccodrilli sono diffusi
nelle regioni tropicali e si distinguono facilmente dagli alligatori perché
possiedono sulla mandibola un dente che resta visibile anche a bocca chiusa.
Il coccodrillo palustre (Crocodylus palustris)
vive nelle acque dolci indiane ed era considerato sacro, è un temibile
predatore, persone presunte colpevoli di reati venivano infatti gettate
nei fiumi dove questi coccodrilli erano numerosi e solo se si salvavano
erano considerate innocenti.
Il coccodrillo americano
(Crocodylus acutus) al contrario, pur essendo
di mole considerevole (può raggiungere i 6 m), non attacca l'uomo e si
nutre essenzialmente di pesci.
Il pitone reticolato (Pyton
reticulatus) può raggiungere i 9 m di lunghezza, vive nel
sud est asiatico sulle rive dei fiumi, ma spesso si spinge sino ai sobborghi
delle città dove si nutre di anatre, cani e forse anche maiali; di solito
non aggredisce prede più grosse che farebbe fatica ad ingoiare ed è quindi
inoffensivo per l'uomo.
Il pitone regio (Pyton regius) è un piccolo
serpente che vive in Africa occidentale, è particolarmente mite e, se
molestato, si ravvolge su se stesso contraendo fortemente i muscoli ed
assumendo la forma di una palla ("pitone palla").
Una credenza popolare priva
di fondamento sostiene che l'Elaphe quatuorlineata
(cervone), serpente europeo, sia ghiottissimo di latte arrivando al punto
di attaccarsi alle mammelle delle mucche e delle capre per succhiarne.
Il varano del Nilo (Varanus
niloticus) vive in Africa ed ha abitudini acquatiche. Una
curiosa caratteristica di questa specie è che la femmina depone le uova
(anche 60 alla volta) in un termitaio in cui scava un buco quando questo
è ammorbidito dalla pioggia, successivamente abbandona le uova alla involontaria
cura delle termiti ed il calore del termitaio consente loro un'ottima
incubazione.
Le origini delle tartarughe
sono contemporanee ai dinosauri, esse si sono mantenute senza essenziali
mutamenti dal Triassico (230 milioni di anni fa) ai nostri giorni ereditando
dai loro antenati un carapace munito di aperture per il passaggio di testa,
arti e coda. Famosa per la bellezza della sua corazza è la tartaruga embricata(Eretmochelys
imbricata) che vive nelle regioni tropicali ed intertropicali
ed è oggetto di caccia proprio per la sua singolarità. La raccolta ed
il commercio delle uova hanno messo in grave pericolo di estinzione un'altra
specie, Caretta caretta, che è diffusa sia nei mari tropicali che nelle
zone temperate e fredde. Allo scopo di evitare la sua scomparsa attualmente
si proteggono i luoghi di riproduzione o si raccolgono le uova incubandole
in laboratorio.
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