Esemplari selvatici

Nella collezione del Museo si possono ammirare i parenti selvatici di alcune specie ora citate: la Carota selvatica (Daucus carota), molto diffusa in Italia lungo i bordi stradali e negli incolti; il Prezzemolo bastardo (Ammoides pusilla), presente solo nell’Italia insulare ed in alcune regioni centro-meridionali, tra cui la Puglia; il Tordilio pugliese (Tordylium apulum) dalla tipica forma biloba dei fiori esterni dell’ombrelletta. Caratteristica di molte ombrellifere è la presenza lungo ra dici fusto e foglie di canali secretori, dotati di sostanze aromatiche. Provate a stropicciare tra le dita una parte del corpo di queste piante e ve ne accorgerete.

Un discorso a parte meriterebbero poi i numerosi esemplari della macchia mediterranea presenti nella collezione: il Lentisco (Pistacia lentiscus), elemento caratteristico di questo ambiente, conosciuto fin dai tempi remoti per le sue preziose sostanze come ad esempio i tannini, usati per la concia delle pelli; il Mirto (Myrtus communis), pianta che ha sempre suscitato grande rispetto ed attrazione da parte dell’uomo tanto da essere spesso citata in grandi opere letterarie; la Ginestra pubescente (Cytisus monspessulanus) che con i suoi bei fiori gialli colora da aprile a giugno la macchia; lo Smilace (Smilax aspera) o Straccia braghe, una liana munita di numerosi aculei. Cresce aggrovigliandosi intorno ai vari arbusti od alberi posti nelle sue vicinanze, tanto da rendere spesso impenetrabile la macchia in quel punto dove essa è presente e meritarsi perciò il nome volgare prima citato.

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